L’importanza di progettare la domotica al momento giusto

Progettare la domotica al momento giusto ti mette al riparo da problemi con il cliente

“Ogni cosa a suo tempo” è un modo di dire che possiamo fare nostro anche quando si parla di progettazione domotica.
Sbagliare i tempi, iniziando la fase di progettazione domotica troppo presto o troppo tardi, può creare problemi che rischiano di mettere a repentaglio la buona riuscita del lavoro.

Per garantire un servizio adeguato ai nostri clienti è importante partire con il giusto anticipo. Questo permetterà coerenza tra gli obiettivi di tutti e, soprattutto, eviterà il rischio di dover recuperare “in calcio d’angolo” un progetto avviato senza le accurate analisi del caso.

All’Architetto, viene richiesto di fare da garante tra noi progettisti e il cliente finale, ma noi non abbiamo intenzione di abbandonarlo. Il nostro obiettivo è quello di supportarlo anche nel caso in cui le cose dovessero complicarsi.
Lavorando insieme possiamo anticipare i possibili guai, non solo quelli che possono capitare in cantiere, ma anche le piccole incomprensioni con il cliente.

Il progetto domotico realizzato con troppo anticipo

C’è un momento in cui per il cliente non è ancora chiaro quali possano essere le potenzialità della domotica e come applicarle alla propria abitazione.
Il suo desiderio è quello di “mettere un po’ di domotica” ma non sa ancora a quale scopo. Ce l’hanno i vicini, ne ha sentito parlare alla televisione, ci sono i bonus ristrutturazioni… ecc. Le motivazioni possono essere le più svariate.
Ecco, questo non è ancora un buon momento per parlare di progetto domotico: è ancora troppo presto.

In questa fase bisogna fare brain-storming, raccogliere le idee del committente e fargli capire cosa si può fare e a quali costi.
Dopo la chiacchierata iniziale, il Progettista Domotico preparerà la relazione preliminare con le opzioni pensate appositamente per il cliente.
Ma non solo per lui… per tutti gli attori che abiteranno la casa. Compresi gli eventuali amici a quattro zampe.

L’anticipo eccessivo può essere fuorviante per il cliente che pensa di acquistare una cosa e invece si “porta a casa” tutt’altro. Inoltre può anche spaventarsi davanti a preventivi che reputa troppo alti rispetto al beneficio percepito.
Probabilmente l’unico suo metro di paragone, parlando di impianti, è quello che lo fa andare, con il pensiero, all’impianto elettrico. E al preventivo che gli ha fatto l’elettricista. Ovvio che possa sentirsi spiazzato. Ma come abbiamo già avuto la possibilità di sottolineare, il progetto domotico non sostituisce quello elettrico. E non sono paragonabili.

Il progetto domotico realizzato troppo tardi

Non ti nascondiamo che questo è lo scenario più complicato. Entrare in un progetto già in fase esecutiva è difficile in ogni ambito. In campo domotico significa:

  • dover capire come si possa usare quello che è già stato fatto;
  • pianificare una “crescita progressiva” che porti nella giusta direzione.

Nel momento in cui l’Architetto si è già impegnato con i fornitori per scegliere l’impianto più adatto o per valutare il costo di cinquanta punti-luce, per noi è già troppo tardi riuscire ad intervenire. Spezzare un vincolo molto forte o introdurci in una trattativa avviata, rende più complicato il nostro lavoro e ci impedisce di fornire il miglior supporto nella scelta di come e cosa fare.

Aver saltato la fase di colloquio preliminare con il cliente significa che non conosciamo quali siano realmente le sue esigenze e che, di conseguenza, potremmo non riuscire a consigliare l’impianto più adatto.

Il cliente potrebbe scoprire – troppo tardi – che alcune cose che pensava di poter fare in un modo, in realtà le deve fare in un altro. Dovrebbe così scendere a compromessi o rinunciare completamente a quello che desiderava.
Potrebbe essere un problema legato alle impostazioni della caldaia oppure all’apertura automatica su quei serramenti che gli piacciono molto. Tutto perché questi elementi non sono in grado di “comunicare” con l’impianto domotico installato.

Il progetto domotico realizzato nei tempi giusti

Il momento ideale per iniziare a ragionare in termini di progetto domotico è sicuramente… il secondo appuntamento. Un po’ come nelle più belle storie d’amore, il primo incontro serve per rompere il ghiaccio ma al secondo appuntamento si hanno le idee più chiare e si può iniziare a fare sul serio!

Dopo il primo incontro, emergono le complessità e si può cominciare a definire meglio il comportamento della casa e degli attori che la abitano.
Facendo partire in contemporanea i lavori sul design architetturale e il progetto domotico, è più facile dare al cliente delle certezze, previsualizzando con lui cosa sta per succedere e, soprattutto, cosa sta per comprare.

La scelta dei tempi adeguati è alla base della promessa – mantenuta – di alta qualità dei lavori.
“Partire con il piede giusto” servirà anche per mantenere buoni rapporti tra Architetto, Progettista Domotico e cliente finale.

Quindi non ci stancheremo mai di ribadire che i lavori migliori sono quelli impostati bene sin dall’inizio a seguito di un’attenta progettazione su carta.
Siamo fatti così, ai lustrini e alle promesse esagerate preferiamo concretezza e attenzione ai particolari. Vogliamo parlarne davanti ad un caffé? 😉