Mappa dei comportamenti nei progetti domotici

La trasversalità della domotica richiede una mappa dei comportamenti condivisa dal cliente e da tutti i professionisti coinvolti nel progetto.
A costo di ripeterci, ci teniamo a sottolineare quanto sia importante che la progettazione domotica parta al più presto, e nel modo giusto.

La mappa dei comportamenti ci è di aiuto proprio nella prima fase di progettazione della casa domotica. Si tratta di una fase fondamentale e, se fatta accuratamente, aiuta a prevenire problematiche di cantiere.

Behavioural Mapping: un’idea che semplifica il lavoro

Nel 2008 Jeff Patton, informatico e product manager americano introduce il concetto di Shared Understanding (comprensione condivisa) che noi abbiamo fatto nostro applicandolo alla progettazione domotica.
Patton lo usa per condividere le informazioni e gestire i progetti con i propri collaboratori. Noi abbiamo deciso di fare altrettando, coinvolgendo in questo percorso anche il cliente. Il vantaggio di questo metodo è che, sapendo qual è l’obiettivo tutti possono fare la propria parte per contribuire a raggiungerlo con grossi vantaggi su tutta la linea.

La raccolta delle specifiche del progetto va fatta “alla fonte”

I progetti domotici coinvolgono, oltre al cliente finale, molti professionisti. Ognuno farà la propria parte ed è molto importante che si lavori in modo sinergico, uniti verso lo stesso obiettivo.
Se il fine comune è fare un buon lavoro e avere un cliente soddisfatto, è importante che sia chiaro a tutti quali siano le richieste e chi-farà-cosa per soddisfarle.
Uno dei problemi più comuni è la mancanza di comunicazione tra le persone coinvolte. La mappa dei comportamenti permetterà di evitare le spiacevoli situazioni in cui si susseguono frasi del tipo: “Ah, ma io avevo capito che…” o “Però io pensavo che lo facesse lui…”
Non basta che tutti dichiarino di aver capito, durante il briefing è necessario che ognuno espliciti “come” ha capito i vari passaggi che gli competono.
A volte un elemento cardine del progetto può subire le interpretazioni più disparate a seconda dei punti di vista: l’elettricista, l’idraulico, l’Architetto o, addirittura, i clienti finali non riescono ad essere sulla stessa lunghezza d’onda e iniziano le incomprensioni.

Tutti intorno ad una lavagna per creare la mappa!

Progetta la Domotica - Al lavoro per realizzare la mappa dei comportamenti
Progetta la Domotica – uno spazio grande aiuta a gestire la mappa dei comportamenti

Noi di Progetta la Domotica abbiamo scelto di fare nostro il concetto di mappa dei comportamenti. Per ognuno dei progetti che prendiamo in carico ci occupiamo di realizzare il documento condiviso, che rappresenta la progettazione dei comportamenti della casa domotica. Lo facciamo attraverso due step:

  • la rappresentazione grafica;
  • la descrizione del dettaglio dei comportamenti.

Il punto di partenza sarà una riunione intorno ad una lavagna bianca. Far incontrare il cliente (meglio se accompagnato da tutti gli attori che utilizzeranno la casa domotica) e le figure professionali impegnate nella realizzazione della stessa, permette di mettere nero su bianco ciò che il cliente vorrebbe che facesse la casa.
Ogni sua idea, consiglio, limite e must have verrà appuntato su post-it colorati e incollati a creare una griglia. La possibilità di spostarli con facilità, permette un livello di adattamento ai cambi di programma e ai piccoli problemi “da cantiere” molto alto.

Durante questi meeting è molto probabile che i post-it cambieranno sistemazione in più occasioni. È il bello di questo metodo: si possono riposizionare, indicare ed eliminare con facilità. Inoltre consentono una visione di insieme che permette di suddividere il lavoro in task di dimensioni minori.

Le interviste al cliente aiutano a fare chiarezza

Questo è un buon momento per realizzare delle “interviste” approfondite al cliente. Permetteranno di far emergere problematiche passate e aiuteranno il progettista domotico a capire come rendere confortevole la casa.
Ogni famiglia può dare maggiore importanza a situazioni differenti. La mappa dei comportamenti deve far emergere queste peculiarità per dare modo ai professionisti coinvolti di ottenere la routine ideale per il cliente. In questa fase si fanno strada le sensibilità dei futuri inquilini e vengono elencati gli eventuali limiti del progetto. Non si lascia nulla al caso, per evitare problemi più grandi in cantiere.

Se a brainstorming concluso è possibile ripercorrere tutto il viaggio dell’utente, dalla prima idea al risultato finale, si saprà di essere pronti alla fase realizzativa della casa domotica. Il percorso potrebbe non essere così “indolore” poiché non è detto che tutto sia fattibile. I vincoli tecnici, il budget o i tempi, potrebbero costringere il committente a rivedere i piani iniziali o a mettere in conto qualche cambiamento fuori programma. In ogni caso, meglio saperlo in anticipo e non ad un passo dal traguardo.

La collaborazione tra tecnici è necessaria nella progettazione domotica

Se durante l’incontro dovesse emergere un forte interesse del cliente per la sicurezza, per l’illuminazione o per il sistema audio-video, non verrebbero allertati solo i tecnici coinvolti in quel campo ma anche le altre maestranze. Questo per permettere a tutti di lavorare tenendo conto delle esigenze del cliente.
Sono finiti i tempi in cui l’elettricista poteva stare tre giorni in cantiere per fare il proprio lavoro e poi si dava il cambio con l’idraulico e a seguire con l’antennista. Magari senza mai incontrarsi e confrontarsi. La domotica ha bisogno della collaborazione tra tecnici.

Negli ultimi anni la presenza di una App a capo della casa domotica, ha reso necessaria una preparazione tecnologica avanzata per i tecnici. Il gruppo di lavoro che ci segue nei nostri progetti domotici è aggiornato sulle marche e sui modelli più moderni ed è in grado di far comunicare tra loro tutte le parti dell’abitazione.
Ogni progetto può avere un grado di difficoltà più o meno elevato ma deve rispondere ad una esigenza fondamentale: la soddisfazione del cliente.

La mappa dei comportameni trasformata in un documento

Il documento che realizziamo dopo aver raccolto tutte le informazioni è una sorta di “bussola”. Serve a dare le giuste informazioni a tutti i tecnici coinvolti e a lavorare puntando verso una visione sistemica.
Il grado di dettaglio tecnico può essere talmente alto da rasentare la programmazione. Questo ci permette di procedere con la serenità di chi sa che l’implementazione “sul campo” sarà molto precisa e priva di sorprese.

I calcoli attenti minimizzano le incomprensioni a patto che tutti seguano il documento stilato e che si tenga sempre, come punto di riferimento, il cliente.
Usare un linguaggio chiaro e porre la giusta attenzione ai suoi feedback farà procedere spediti verso il risultato finale. Basta poco per capire che una presa in più in cucina, potrebbe essere di aiuto allo chef di casa. O che il dimmer in salotto è irrinunciabile.
Concretizzare i desideri del cliente è uno dei passaggi della creazione degli scenari di comportamento che risponderanno alle azioni dirette degli utilizzatori.

Con Progetta la Domotica abbiamo concentrato anni di esperienza individuale, in un’attività composta da professionisti in grado di affrontare ogni tipo di problema.
Siamo sicuri di poterti aiutare nel raggiungimento degli obiettivi del tuo progetto e ti invitiamo a contattarci per una prima chiacchierata.
Iscrivendoti alla nostra mailing list avrai accesso ad un archivio delle registrazioni degli eventi on-line organizzati in passato. Per vedere quali saranno i prossimi in programma, visita la nostra pagina Eventi on-line.


2 pensieri riguardo “Mappa dei comportamenti nei progetti domotici

I commenti sono chiusi.

Scopri di più da Progetta la Domotica

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading